Il calo del desiderio sessuale nelle donne con cancro al seno strategie e consigli pratici
L’Organizzazione Mondiale della Sanità presenta la sessualità come un aspetto centrale dell’essere umano. Essa viene provata ed espressa attraverso pensieri, desideri, credenze, emozioni, valori, pratiche e reazioni fisiche e psichiche [1-2].
Il cancro è una malattia che potrebbe indurre disturbi della salute sessuale [3] e, sebbene questi disturbi siano poco affrontati in letteratura, hanno gravi ripercussioni sulla qualità di vita delle donne. Negli ultimi anni si è verificato un aumento nel bisogno delle pazienti di essere più informate sui problemi inerenti alla sessualità e la necessità di una maggiore informazione sul tema [4].
Fisiologia della risposta sessuale
Prima di parlare di disfunzioni sessuali, è importante ricordare che, nella donna come nell’uomo, la risposta sessuale può essere suddivisa in quattro fasi:
1) fase del desiderio, caratterizzata dalla comparsa di un bisogno fisico e mentale di avere un rapporto sessuale, accompagnato da fantasie erotiche.
2) fase di eccitazione, in cui una sensazione di piacere sessuale è accompagnata da cambiamenti fisici, quali la lubrificazione nella donna e l’erezione nell’uomo.
3) fase di orgasmo, caratterizzata dal raggiungimento di un picco di piacere sessuale, intenso e involontario, che viene avvertito a livello della vagina, del clitoride e dell’utero nella donna, a livello del pene, della prostata e dei testicoli nell’uomo.
4) fase di risoluzione, caratterizzata da una sensazione di rilassamento muscolare e di benessere generale. L’eccitazione svanisce lentamente nelle donne mentre ha un crollo rapido nell’uomo [5].
In ambito oncologico, a seconda di vari fattori – fra cui la sede del tumore, lo stadio della malattia e il tipo di trattamento ricevuto – possono presentarsi problemi sessuali diversi. In questo articolo ci concentreremo sulla perdita del desiderio sessuale a seguito del cancro al seno. Dunque, ci concentreremo sulla prima delle quattro fasi precedentemente descritte.
Calo del desiderio sessuale
Quando una persona ha vissuto una malattia tumorale, essa può perdere interesse verso l’attività sessuale e non reagire agli stimoli erotici. Il minor desiderio sessuale consiste proprio nell’assenza di fantasie, pensieri e desideri sessuali. Chi vive questa condizione, non ha interesse verso il sesso, non ricerca stimoli, non prende iniziativa, rifiuta le richieste da parte del partner e può accettare di avere rapporti senza provare piacere. Come già anticipato, il calo del desiderio sessuale può essere causato da diversi fattori, tra cui:
– tipo di cancro: laddove il cancro interessa un organo sessuale, come nel caso di cancro al seno, al corpo dell’utero o alle ovaie, l’impatto sul desiderio sessuale può risultare ragguardevole [6];
– trattamento chirurgico: cicatrici, un catetere vescicale, la mutilazione del seno per tumore della mammella possono modificare la percezione del proprio corpo, inducendo la paura di non essere più sessualmente attraenti;
– chemioterapia: oltre a ridurre la libido a seguito degli effetti collaterali (es., nausea, vomito, debolezza), la chemioterapia potrebbe far sentire la donna meno attraente (es., perdita di peso e di capelli);
– terapia ormonale: può abbassare il desiderio sessuale o causare difficoltà nell’eccitamento e difficoltà a raggiungere l’orgasmo, poiché il desiderio si modifica con il variare delle condizioni ormonali;
– fatigue correlata al cancro: si tratta di una sensazione di stanchezza cronica dovuta alla malattia o agli effetti collaterali delle terapie oncologiche [7]. Tali sensazioni possono ridurre, se non inibire, il desiderio sessuale;
– ansia e depressione: possono inficiare la qualità della vita, causando perdita di interesse e piacere per delle attività che in precedenza si svolgevano piacevolmente, come la sessualità [8];
– fattori di vulnerabilità individuale: un’immagine corporea insoddisfacente, sentimenti di scarsa attrattiva sessuale e perdita di femminilità sono esempi di fattori di vulnerabilità individuale che possono intaccare la sessualità della donna. Durante il trattamento o la degenza in ospedale, molte donne possono avere la sensazione che il proprio corpo risulti meno attraente, che non gli appartenga più e/o che sia diventato solo un oggetto di procedure mediche. Questa sensazione può influire sull’attività sessuale inibendo il desiderio.
Domande su cui riflettere
Il desiderio e il comportamento sessuale possono variare durante una malattia ma, prima di riportare alcuni consigli su come contrastare il calo del desiderio sessuale, è importante comprenderne il motivo. Proviamo a soffermarci sulle seguenti domande:
“La mancanza di desiderio è dovuta alla malattia, al trattamento, è legata al proprio partner o a problemi ancora più profondi?”
Le domande scritte nelle tabelle vi possono aiutare a chiarire le vostre esigenze personali e come comunicarle al proprio partner.
SITUAZIONE PRIMA DELLA MALATTIA |
Com’era la situazione prima della malattia? Ero soddisfatta della mia sessualità? |
Che cosa mi piaceva e non mi piaceva della mia sessualità? |
Quante volte stavo insieme al mio partner? Prima parlavo della mia sessualità con lui? |
Riuscivo ad avere un’intimità appagante anche senza un rapporto sessuale? |
Quanto era importante per me la sessualità prima della malattia? |
SITUAZIONE ATTUALE |
Sono soddisfatta della mia sessualità? Cos’è cambiato? |
La malattia ha cambiato le mie zone erogene? |
Di che cosa ho voglia e ho bisogno per una sessualità appagante? |
Che cosa mi impedisce di provare desiderio sessuale? Che cosa non voglio più fare? |
Di che cosa ho paura? Che cosa trovo attraente in me? |
Ho fiducia nel mio partner? Ho paura che mi possa respingere? |
Che cosa sta vivendo il mio partner? Quali sono i suoi timori, le sue preoccupazioni? |
Che cosa desidera il mio partner? Gliel’ho mai chiesto? Posso chiederglielo? |
Abbiamo esigenze diverse riguardo alla nostra sessualità? Se sì, come le conciliamo? |
Consigli pratici per contrastare il calo del desiderio sessuale
Riprendere l’attività sessuale, dopo un’esperienza oncologica, non è così immediato. La sessualità può essere vissuta in modi diversi durante e dopo i trattamenti. Molte donne potrebbero aver bisogno di riscoprire nuovamente il proprio corpo e avvicinarsi a una nuova intimità con il proprio partner. Altre donne potrebbero aver bisogno di nuovi modi di stimolazione o di tempi più lunghi per ritrovare le stesse sensazioni di piacere. In generale, non esistono norme o regole su quando, come e con che frequenza debbano avvenire i rapporti sessuali. Sicuramente, però, occorre tutto il tempo necessario per rianimare il proprio desiderio. A tal proposito, esistono alcune soluzioni che possono essere messe in atto per contrastare il calo del desiderio sessuale.
1) Ripresa graduale
Il primo suggerimento è ricominciare gradualmente l’attività sessuale, nel rispetto dei tempi e dei desideri di entrambi i partner. Il calo del desiderio può essere del tutto fisiologico nelle prime fasi, ma i vissuti psicologici devono essere affrontati senza pressioni. D’altra parte, il sesso non è un obbligo né un dovere. Tra questi vissuti, la paura di risultare poco desiderabile è molto frequente. Per questo motivo, il suggerimento è di darsi il giusto tempo e dedicarsi all’attività sessuale solo quando non ci si sente stanchi o demotivati. Inoltre, prima di affrontare la penetrazione, può risultare opportuno iniziare dal guardare, toccare e accarezzare per poi passare alla stimolazione delle zone erogene e delle parti del corpo che sono state modificate dalla malattia, fino a quando i partner non si sentono a proprio agio. A tale scopo, potrebbe risultare d’aiuto nelle prime interazioni spegnere la luce, allo scopo di affrontare agevolmente possibili imbarazzi e timori.
2) Comunicazione adeguata
Una buona comunicazione è lo strumento più importante per affrontare le paure e le difficoltà, nonché favorire il recupero dell’intimità e della sessualità. Esplicitare le sensazioni, i vissuti, i timori, le difficoltà, cosa procura e cosa non stimola piacere è fondamentale. Comunicare senza timori può arricchire la relazione, aiutando i partner a conoscere meglio sé stessi e l’altro, prevenendo eventuali malintesi.
Un valido suggerimento è quello di esplorare anche i desideri e le esigenze del partner, che potrebbero risultare ben diversi da quanto ci si immagina. Percepire il partner come distante nella vita intima e di coppia non significa necessariamente che quest’ultimo si sta allontanando ma, più semplicemente, che è insicuro/a su come approcciarsi, su dove e come toccare o accarezzare, o potrebbe ritenere inappropriata l’idea di voler fare sesso. Anche per il partner c’è una fase di riscoperta dell’intimità, e potrebbe aver bisogno di un po’ di tempo per venire a capo di questa nuova situazione.
3) Il sesso è molto più del coito
Costruire e ricostruire l’intimità è certamente un processo complesso. A tale proposito, la prima regola fondamentale è essere consapevoli che l’accoppiamento è solo una delle possibili forme attraverso cui vivere l’intimità di coppia. L’amore e la vita di coppia vanno oltre i rapporti sessuali. Ogni rapporto intimamente sano può essere rianimato in modo consapevole: tramite piccole attenzioni, sorprese, vivendo esperienze comuni, facendo attività che uniscono. Ciò significa che, anche durante una malattia come il cancro, vi sono innumerevoli possibilità, oltre al sesso, per esprimere affetto e voglia di stare insieme.
Allo stesso modo, è bene tenere sempre a mente che il sesso va ben al di là della penetrazione e che invece comprende tutte le attività e pratiche che conducono all’eccitazione, al piacere ed all’orgasmo. Quanto più sono variegate le esperienze sessuali della coppia, tanto più la donna sarà indipendente da una pratica specifica. Potrebbe essere utile allungare i preliminari o dedicarsi a pratiche come accarezzare gli organi genitali con le mani o la lingua (cunnilingus) o stimolare vulva e clitoride o la vagina.
4) Massaggi di coppia
Un massaggio reciproco tra i partner può produrre un effetto distensivo, sciogliendo tensioni e inibizioni. Ciò potrebbe aiutare i partner ad entrare gradualmente in contatto con i propri corpi. All’interno di tale percorso graduale, la pratica dei massaggi di coppia può arrivare ad includere la stimolazione delle zone genitali.
5) Liberare la mente
Il piacere sessuale inizia dalla testa. È per questo che le preoccupazioni di carattere emotivo o psicologico possono ostacolare il desiderio. Tuttavia, esistono diversi semplici tecniche e accorgimenti che possono tenere lontani dalla mente pensieri cupi, come ad esempio le tecniche di rilassamento o praticare esercizio fisico. Allo stesso modo, la Mindfulness può ridurre lo stress e aumentare il desiderio sessuale [9].
6) Fantasie sessuali
Le fantasie sessuali possono essere utili per riaccendere il desiderio. Sfogliare o guardare film erotici insieme al proprio partner può risultare una pratica eccitante, così come immaginare e condividere con lui i propri desideri sessuali, dando vita ad un dialogo piccante e malizioso, sia a voce che tramite messaggi sul telefono.
Allo stesso modo ricordare momenti intensi della vita sessuale del passato può contribuire a riaccendere il desiderio. Inoltre, stabilire una sera alla settimana da dedicare al rapporto sessuale, alternando chi dirige (una sera sarà uno dei due partner a decidere cosa desidera dall’altro, la volta successiva toccherà all’altro partner esprimere i propri desideri) può essere una modalità per aiutare a prendere consapevolezza dei propri bisogni e disvelare le proprie fantasie erotiche.
7) Autoerotismo e masturbazione
Sebbene per molte donne la masturbazione rimanga ancora un tabù, l’autoerotismo rappresenta una pratica fondamentale per provare piacere sessuale e riscoprire o conoscere meglio le reazioni del proprio corpo. Anche in questo caso, la parola chiave è gradualità. La donna potrà anzitutto guardarsi allo specchio, spogliarsi davanti ad esso e guardare il proprio corpo senza alcuna pressione emotiva. Successivamente, si potrà provare la masturbazione per ampliare le proprie sensazioni e come via per comprendere quali stimolazioni e movimenti producono maggiore piacere, allo scopo di poterle poi spiegare al proprio partner.
8) Creare un’atmosfera romantica
Per creare un ambiente intriso di erotismo, si può utilizzare la luce soffusa e una musica armoniosa. Può risultare consigliabile ricorrere all’uso di profumi ambientali e candele profumate. D’altra parte, l’odore del proprio corpo può cambiare a seguito di una chemioterapia o radioterapia: il ricorso a tali fragranze può avere un effetto eccitante e facilitare il desiderio, specialmente nelle prime fasi successive alla malattia.
Conclusioni
Contatto fisico, tenerezza e sessualità sono bisogni fondamentali dell’essere umano che non si attenuano durante le terapie oncologiche, sebbene le sofferenze fisiche e psichiche possano incidere negativamente sul desiderio di rapporti sessuali, fino a eliminarlo del tutto. Come trattato nel presente articolo, al termine dei trattamenti esso può gradualmente ritornare, ma sarà necessaria pazienza, capacità di comprensione reciproca tra i partner e condivisione per tornare ad una piena ed appagante sessualità.
Tale percorso necessita anzitutto di una buona capacità di comunicazione e di dialogo tra i partner. Tuttavia, per molte persone è difficile parlare delle proprie sensazioni intime e, talvolta, non si trovano le parole adatte. E così, molte domande e timori inerenti la sessualità rimangono inespressi.
L’invito alla donna che ha vissuto l’esperienza oncologica, invece, è proprio di affrontare questo profondo sconvolgimento della vita quale occasione per riflettere sulla propria sessualità, sui propri desideri, sui propri bisogni di intimità e su come soddisfarli, considerando dunque la malattia come un’opportunità per conoscersi meglio e scoprire nuovi lati di sé.È non solo legittimo, bensì raccomandabile cercare lo scambio di esperienze con altre donne nella stessa situazione, nonché chiedere un consulto di uno specialista.
In considerazione di questa necessità di supporto e condivisione, “Nemo – Allenamento e Cancro” ha ritenuto fondamentale includere uno sportello di Psiconcologia a cui rivolgersi gratuitamente per affrontare il tema della sessualità, per aiutare la donna a ritrovare il giusto dialogo con il proprio partner e, se necessario, a ricorrere a un’assistenza professionale.
Per maggiori informazioni, visita il sito www.ne.mo.it.
Maria Chiara Carriero©
Psicologa
Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Neuropsicologica integrata
Bibliografia
- https://journals.lww.com/cancernursingonline/Abstract/2008/03000/Intimacy_and_Sexuality_After_Cancer__A_Critical.16.aspx
- https://shop.krebsliga.ch/files/kls/webshop/PDFs/italiano/il-cancro-e-la-sessualita-femminile-031030012111.pdf
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5473097/
- https://tesi.supsi.ch/2243/1/Iglesias%20Anita%20e%20Dos%20Santos%20Telma%20Filipa.pdf
- file:///C:/Users/chiar/Desktop/04_Sessualita.pdf
- https://www.breastcancer.org/treatment/side_effects/libido_loss
- https://ne.mo.it/articoli/sessualita-e-cancro-al-seno-quali-sono-le-implicazioni-psicologiche/
- https://link.springer.com/article/10.1007/s00266-015-0574-9
- https://psycnet.apa.org/record/2004-19328-002
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